Poesia di Domenico Marras
Non metteteci la firma
Quando avevo venticinque trent'anni
(a metà del ventesimo secolo),
quando sentivo dire che era morto
un vecchietto di sessantacinque anni
(all'epoca una età rispettabile),
fattomi il segno della Santa Croce
e suffragatagli una preghierina,
quale viatico per il Paradiso,
mi dicevo: Ci metterei la firma;
se poi il morto ne aveva anche qualcuno
in più, dicevo che ne avrei messo due.
Presto, tra cinque mesi e alcuni giorni,
compirò, Dio volendo, novantadue
anni; e non è per niente da escludere
che ne possa campare ancora qualche
decina; per cui se all'epoca avessi
messo la firma per sessantacinque,
adesso, sapendo che sarei stato
ancora vivo, ed in buona salute,
come, ringraziando il Signore, sono,
mi sarei rivoltato nella tomba.