La poesia in vernacolo romano del secondo 800, almeno sino ai primi tentativi poetici del Pascarella e del Trilussa, vive come soggiogata all'ombra del poema di Belli, dal quale essa deriva non solo il linguagggio, ma anche i motivi e i temi più facili.
Come il Ferretti e il Chiappini, anche lo Zanazzo è un belliano puro.
Le scenette di genere costruite con bravura, attento comè il poeta al colore preciso e al particolare significativo - ricalcano i noti temi belliani.
La piscologia del popolano è elementare, fatta di bonaria saggezza, d'indifferenza che arriva fino al cinismo
Giggi Zanazzo non riesce a sottrarsi al fascino del terribile affresco belliano quando compone il quadro di Roma dopo il Settanta. Stizzito e deluso nei suoi vaghi ideali di giustizia, nemico della novità, sospettoso del costume attuale, egli conserva una sua icastica efficacia nel colpire con spietata ferocia ogni classe sociale: ma il sonetto è tuttavia di impostazione belliana (Na gavetta de granci giornalisti / che rajeno carote a chi li paga).
Aldo Fabrizi (All'anagrafe Fabbrizi) (Roma, 1º novembre 1905 - Roma, 2° aprile 1990) attore, poeta, regista, produttore e sceneggiatore. Aldo Fabrizi è sepolto nel Cimitero Monumentale del Verano di Roma. Aldo Fabrizi ha scritto Poesie romanesche.
Antonio Fascianelli. Non si conosce la data di nascita. Morto 1° settembre 1957, ed è sepolto al Cimitero del Verano di Roma. Antonio Fascianelli ha scritto poesie in dialetto romanesco.
Cesare Pascarella (Roma, 28 aprile 1858 – Roma, 8 maggio 1940) poeta e pittore italiano. Cesare Pascarella nel 1930 fu nominato accademico d'Italia, e nonostante la sordità e la misantropia, partecipa alle riunioni alla Farnesina. Cesare Pascarella ha scritto poesie in dialetto romanesco.
Francesco Rufini ha scritto poesie in dialetto romanesco.
Gioachino Belli (Roma, 7 settembre 1791 – Roma, 21 dicembre 1863). Nei suoi 2279 Sonetti romaneschi, scritti in vernacolo romanesco raccolse la voce del popolo della Roma del XIX secolo.