Poesia di Vincenzo Fiaschitello
La chiesa di S. Pietro a Tuscania
Quel che faticosamente l'uomo
fabbrica il tempo corrode e salva
solo qualche briciola di storia.
A te Pietro, che un giorno piangesti
al terzo canto del gallo, l'artista
della Tuscia innalzò un tempio
che il mondo ancora ci invidia,
un tempio di tufo e di marmo,
un blocco di mirabile rosone
e di colonne. Ma che pena
le pareti intrise di silenzi, spogliate
e dilavate sulle quali appena ombre
di angeli e di vergini si leggono.
Muti gli eventi li hanno resi!
Che c'è dietro quelle ombre?
La mano, il sogno di un artista,
il duro viaggio della vita di chi
puntava l'occhio in un futuro
di spazio e di tempo profondamente
vertiginoso, inconoscibile.