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Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Sciame di vuote notti

Sciame di vuote notti di sonno,

d'anno in anno da sperduta strada

incontro al sole declinante vai

e si colora di fremente attesa la vita.

Quando accadde l'imprevisto

inizio di una ritirata ingloriosa?

E' vero, non mancavano segnali,

nubi si addensavano diffusamente,

ma era su un cielo luminoso

di mezzogiorno, allora facilmente 

fuori ti tiravi da una angoscia inconsistente.

Restava incandescente il tempo.

Ora sei quel che eri ieri,

vaghi tra rovi e sentieri antichi,

stralunato, senza pensieri, entro

un cielo, vicolo cieco privo

di orizzonti. Attorno in luce

meridiana deboli segni a destare

ancora il tempo lontano di una eternità, 

che leggevi anche nelle più piccole

cose mutevoli ed effimere.

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