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Poesia di Domenico Marras
Vivo per miracolo

 

Mio padre era povero

Mia madre era povera

Io, perciò, ero povero

I miei amici erano poveri

Al mio paese tutto era povero:

Persino i ricchi erano poveri!

Una notte avvilito da tanta povertà,

Presi le mie povere cose

E le buttai in fondo alla strada

Sospirando di sollievo e di gioia.

Ma, ahimè! mi sentii subito strano:

Ebbi la sensazione di essere un altro:

Mi parve, cioè, che io non fossi più io.

Mi precipitai verso la campagna

Con la paura che altro povero

Portasse via i miei poveri cenci.

Arrivai in fondo alla strada trafelato.

Non vi era passata anima viva

E i miei cenci erano la, dove io li buttai.

Li raccolsi, li strinsi sotto il braccio

E, saltellando di felicità

Per il miracoloso ritrovamento,

Mi incamminai verso casa pensando:

Si, è stato un miracolo ritrovarli,

Altrimenti sarei stato un uomo morto!

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