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Poesia di Domenico Marras
Dal terzo capitolo

… Nella stanza, piccolina,

Il buio si tagliava a fette

E il silenzio era tombale:

Non si sentiva volare

Neppure una sola mosca.

Eppure loro vi erano:

Ve ne erano tantissime

Perché il piccolo tavolo,

Scoperto, senza tovaglia,

Al quale il barbone stava

Seduto e meditabondo

Era tutto tempestato

Di rimasugli di cibo,

Ed alcune le sentiva

Camminarle sulle mani,

E perfino sulla faccia.

Le mosche però stavano

Silenziose silenziose

Perché temevan d'essere

Cacciate via in malo modo,

Mentre il povero barbone

Stava in silenzio perché

Non aveva da dir nulla,

Mentre, per converso, aveva

Molte cose a cui pensare.

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