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Panorama sardegna
Poesia di Domenico Marras
Caro paese mio

Uri, caro paese mio, ti ricordi
Quando eravamo entrambi piccolini?
Tu avevi, eccetto qualche raro caso,
Come municipio, scuola, caserma,
Le due chiese (di cui una sconsacrata),
Grosso modo, si e no, duecento case;
Ed anche loro tutte piccoline:
Il piano terra ed una sola stanza,
Dentro la quale, peraltro, eravamo
Un numero altissimo di persone:
Padre, madre e la folta figliolanza;
E tutti ci volevamo un gran bene,
Anche se dovevamo dividere
Tra tutti il pochissimo che si aveva.
Adesso siamo diventati grandi,
E grandissime sono le tue case,
In buonissima parte semivuote,
Perché la brama per la casa grande
E per il gruzzolo nel materasso,
Ti han vietato di generare prole
Od ordinato di generarne uno,
Per cui, nell'unica stanza occupata:
La cucina, attorno a quattro tizzoni,
Che fanno più fumo che fiamme e brace,
Ci sono solo due vecchi bacucchi,
Pentiti di non aver fatto figli
O sperando che il solo figlio fatto,
Altrove per ragioni di lavoro,
Prenda moglie e figlio e venga a trovarli.

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