Poesia di Stefano Giacomo Iavazzo
In memoria del padre
Di mio padre per un momento
ho creduto di udire la voce
riesumata con le sue poche cose
che la terra in un bianco lenzuolo
ha gridato in una finta resa
il suo grande costato senza cuore
non poteva neppure un affanno
ciò che più l’aveva segnato
e in vita sua ha sempre celato
di averlo come una infamia
per una coerenza di principio
che imponeva il tono severo
nella famiglia e sui figli
ma ciò gli riusciva ancora meno
interprete di spirito libero
non voleva né farsi comandare
dei suoi frutti maturi
parlava appena ma compiaciuto
con quel sorriso mal nascosto
ancora sembra al suo posto
in quel capo che dicono ridotto
di pensieri fosse più vuoto
con la lanugine di color rame
come un oro invecchiato
i ricordi suoi di tutti noi
così quella volta nel chiostro
a cercare con mano nella mano
l’acqua che dà la Pasqua
fonte di quella sua benedizione
per me è la resurrezione.