Poesia di Lorenzo Corda
Entra la corte
La corte entra, la giuria si alza,
il tuo giuramente vale meno di una stretta di mano,
ora l'ipocrisia discende dai cieli,
non si fermerà come colomba
sulla tua testa.
Il verdetto è scandito, le rappresaglie sono iniziate,
il tuo cuore ferito
nessuno comprerà.
Avresti dovuto nascere come aborto,
ti saresti risparmiato
un giudizio di valore sulla tua taglia,
ora che farai per redimerti?
Ora so che la giustizia non è di questo mondo,
ruffiani e saltinbanchi hanno l'ascia a portata di mano,
senza radici e alberi da tagliare,
ma gole innocenti da sfruttare.