Login

Pin It

Poesia di Giorgio Caproni
Il gibbone

a Rina
No, non è questo il mio
paese. Qua
fra tanta gente che viene,
tanta gente che va 
io sono lontano e solo 
(straniero) come
l'angelo in chiesa dove
non c'è Dio. Come,
allo zoo, il gibbone.


Nell'ossa ho un'altra città 
che mi strugge. È là.
L 'ho perduta. Città
grigia di giorno e, a notte,
tutta una scintillazione
di lumi - un lume
per ogni vivo, come,
qui al cimitero, un lume
per ogni morto. Città
cui nulla, nemmeno la morte
mai, - mi ricondurrà. 


Versi in cui Giorgio Caproni oggettiva, con intensa vibrazione lirica, la sua ansia per una città irraggiungibile, una primigenia isola di certezza che sia porto per il suo itinerario disperato di ateo ingabbiato dal destino come uno incosciente gibbone nello zoo. «Genova potrebbe esser l'altra città del Gibbone, una Genova vista di sera
dalla Madonna del Monte. Ma potrebbe anche essere una chimerica città dell'anima. Chissà» (Caproni).

(Da Congedo del viaggiatore cerimonioso & altre prosopopee, )

Leggi le Poesie di Giorgio Caproni

Pin It

Commenti