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Poesia di Giorgio Caproni
Sonetto d'epifania

Sopra la piazza aperta a una leggera 
aria di mare, che dolce tempesta 
coi suoi lumi in tumulto fu la sera
d'Epifania ! Nel fuoco della festa 

rapita, ora ritorna a quella fiera 
di voci dissennate, e si ridesta 
nel cuore che ti cerca, la tua cera 
allegra - la tua effigie persa in questa 

tranquillità dell'alba, ove dispare 
in nulla, mentre gridano ai mercati 
altre donne più vere, un esitare 

d'echi febbrili (i gesti un dì acclamati 
al tuo veloce ridere) al passare 
dei fumi che la brezza ha dissipati.

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