Poeti Emergenti -
Poesia di Giorgio Bongiorno -
Routuine -
C'è sempre nell'aria
Questo insistente battito d'ali
Leggero
Instancabile araldo del quotidiano torpore
Il volo di tutti i giorni
Sui palazzotti di periferia
Nell'intreccio di pali e tralicci
Conficcati a caso
Nella pianura nebbiosa
Cose sparse
Parole ripetute alla noia
Gli stessi volti increduli
Maschere nude allineate sul marciapiede
Di una stazione qualunque
Selciato interminabile e pigro
Pieno di gente uguale
Assedio di corpi chiusi
Nel pallore arido della carne
Appena sfiorata dalla corsa
di uomini che sfuggono alla geometria
Banale del giornaliero
Anche le emozioni si vestono
Da futili episodi sullo schermo della vita
Sfumature di miseria dello spirito
Fiori appassiti di un giardino inanimato
Profumi diffusi nell'aria
Colori che nascono vigorosi e lucenti
Al mattino
Per morire insieme al sole del tramonto
Soffio sublime di sentimenti
Folate di desideri
Come aliti di libeccio nella afosa calura dell'estate
Anche le passioni si spengono adagio
Fuochi fatui di storie disordinatamente uguali
E l'amore si lascia evaporare di nostalgia
Scomparendo a poco a poco
Sul palcoscenico
Dietro una fila di vetrine vuote
Del consueto sipario liberatore
Nemmeno l'ombra
Di tutto quell'assordante
Intrepido rumore
Nessuna traccia
Solo un mare di silenziose agonie
Schiume ondose di rimpianti
Che si frangono sugli scogli della riva
O su grandi umide spiagge
Ricamate dalla risacca
Di tutte quelle grida eccitate
Solo una eco lontana
Che si perde
Smarrita
Negli ignoti vortici
Degli abissi del tempo