Poeti Emergenti -
Poesia di Gabriele -
Piccola donna -
Tu sei ch'ancor cammini sulla strada del rancore.
Addosso mi stai dove e, come ti pare
quando vuoi aneli per le tue prospettive.
per le tue pretese aspettative....
Deputi una madre e, rognoso in futuro sarà
la reazione del padre da tutti discriminato,
non t'accorgi sacerdotessa dei guai che calpesti.
Amari sono quelli della luna ch'eclissi impazzita...
già per altro lunatica di dolori ha il male nell'anima.
Appassito con le mani bagnate asciuga i tuoi spostati
pensieri estivi come un pallido sole, meteorico all'ombra
delle nuvole, distratto nel cuore con la voglia di essere
normale, preda sei tu incauta piccola donna ora,
è mia la voglia dannata di farti la pelle
con un giro di lambada come tu hai fatto con me.
Trattengo nel ventre questo momento bello nell'evento
dal respiro ti riconosco di quando una volta bambina
dolce qual'eri sentire al mio collo con la tua fresca manina.
Non voglio sentirti vociare mai più nel chiamarmi papà
ora invano sarà chiedere la mia pietà.
Sconosciuta sarai, senza il mio saluto visto ch'ancor sazia
sei della mia salute.
Da domani in poi per me sei una piccola donna straniera
che scappa da un orizzonte che stringeva le mie ossa
per giochi da ludoteca in teli celati, all'ombra del passaggio
nel tempo della verità... impastata d'entrambi con le mani nella merda.