Poeti Emergenti -
Poesia di Gabriele -
Oltre al messia
Nella chiesa di Cepagatti il prete, amico di Dio,
con il diapason sacerdotale sveglia il tempo
nelle nuvole dormiente lo sgrida, impavido
lascialo! Quel gallo è un cedrone. Come passi
ascolta e gira senti qualche nuova melodia
dai suoni dei rintocchi delle campane si
diffonde eterea in filodiffusione nelle
campagne va in luoghi abituali del dolore.
Guarda! C'è la quiete nell'aria umida strano in
un mito il suono terso canta amore per la vita.
Di nostro Signore, è un'armonia all'improvviso!
Il cupo neurologico tenebra l'ira logica nell'aria si
fa secca, e il tempo cambia umore quando il cervello
per il nervoso in coma va e cade in un monotono subire.
Con altri suoni che goccia a goccia trapana e si dipana
nelle note previsioni astrologiche quotidiane dei rumori
aeronautici ch'emessi sono dall'efferato male di parkinson
ch'annida la mente statica e rovina il sogno che nel sonno
fantasticava per ritemprarsi.
Io mi chiedo Signore fin dove dobbiamo arrivare?
La vita in tutti i luoghi concepita bella non è una
messa in scena domenicale, per non dimenticare
che si deve tornare ad amare chicchessia…
oltre al Messia.