Poesia di Francesco Paolo Catanzaro
Il mondo tra cultura/anticultura
Come sarebbe il mondo
se ogni comunità non potesse nutrirsi della cultura
che esprime emozioni e sentimenti
filosofie storie narrative poesie
come linfa
che scorre
vortica
fluisce
dentro i cunicoli arteriosi del tempo?
La nostra libertà sarebbe una dea bendata
o una schiava epica,
che Cassandra aveva previsto e visto
in mezzo alle strade a vendere il fumo
e a produrre quell'anticultura della barbara violenza
gravida di pseudo valori dalla prepotenza trionfante
e che prolifera ancora nei cuori del sottobosco dell'antistato.
E con le gocce di lacrima
come pianto di chi è smarrito
si nutre ed ingrassa
perché soffia un vento che è polvere
e innesta razzismo ed egoismo, business e gioco d'azzardo
“les jeux son faits”
come cardini sacrali della società dei smartphone.
Mentre nessuno si accorge
che ci vediamo di nascosto
con il nostro ego, tra superego ed es
nel deserto della introspezione
che occulta la nostra fragilità di peccatori seriali
in cerca di un dio che è
ma non si vede
se non hai fede.