Racconto di Tony Basili -
Il viso e il petto -
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Il viso ed il petto di quel birichino
vo’ dirvi ora, miei tardi ascoltatori,
che volle andar lì in quel casino
per stanar dal covo i malfattori
ma or si vede la stoffa del tapino
che misesi a gregar con quei signori
chiarendo che è normale per la fame
dare il cul a chi tiene il tegame.
Iniziò con quei che di minoranza
tenevano il nome ma non un progetto
e iniziò a dar mostra di creanza
tra color che sono lì a far dispetto
per imparar in che consista la sostanza,
iniziando a dire cose da interdetto
ponendosi a cercar qualche sestriere
per poter rattondarsi col potere.
Tanto imbozzolato fu dal primo giorno
da fingersi bruco ed ora farfalla
e a volteggiar si dié tutto intorno,
tra gli escrementi che trovava a galla
e se li mise a ciancicar con gran diletto
sì da divenir subito provetto!
Se ride o raglia, mah è un’avventura,
toccatagli perché senza precetto
e in tal limbo esalta la sua natura
tirata bene da uno scaltro duetto
che rafforza l’uso che ancor gli dura
d’esser alle terga, sempre addetto
per imparar il mestier di guardaspalle
ed ora il più delicato di reggipalle.
Tanta virtù acquistò in quest’arte
così adatta al suo limpido palato
che ognun lo giudicò non già di parte,
di cosca quasi, ma un tarantolato,
di quell’orda squallida che, con arte,
ha il sacco al colle sì ben concertato,
con cura fine ed assiduo impegno
che dappertutto se ne vede il segno.
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5/97-5/2011