Poesia di Tony Basili
Solitudine
Se dal consueto luogo gli occhi tolgo
Nubi scure vedo scorrere veloci
Che mille trame creano che colgo
Per dar forma alle infinite voci
Che stentano a svelare il senso al volgo
Che qui non ci sono altro che croci.
Così il mio giorno, tra le cose vane,
Col cuore arso che ringhia come un cane.
Guardo intorno se mai qualche segno
mostri se si possa sperare in qualcosa,
E m’illudo poi di aver pagato il pegno
Nei dì trascorsi, per cui é furiosa
È l’ansia che preme senza ritegno
Pur d’ un semplice alitare di rosa
Che sussurra che c’è qualche motivo
Per questa vita, nascosto, furtivo.
Quando rimiro i tuoi capelli bianchi
Che stai saldo come quercia radiosa
Con i tuoi rami mai del vento stanchi
E a quietar pene pronto d’ ogni cosa,
Di ciò che m’accora vedo il motivo
E per il borgo sospirando vado schivo.
12/97