Prime Istanze
Poesia di Tony Basili
Se pongo mente ai miei lontani studi
L’aer di grigio tutto si dipinge
Prima il freddo collegio, tempi crudi,
ove l’opaco poco al sol si spinge
ed i compagni eran talvolta rudi,
un senso solitario sol ci avvince,
ed pur in gruppo alfin si cresce soli
alla fantasia prestando pochi voli.
E ovunque per ogni dove fai i tuoi giri
Ti trovi l’aio che ti dice di farne a meno
Che vuol regolar pure i tuoi sospiri
E di star lontano dai tuoi fai il pieno
e quel ch’è utile in gruppo infin l’attiri
e tale aura entra bene nel tuo seno
che quando ne esci t'appar d’un ghetto
fuori uscito ma a gareggiar provetto.
La chiamano virtù ma quanto pesa
Allo spirare libero e alla mano
Ma al castigo infin lei si è arresa
E d’uscirne poi il tentar è vano
Sicché un mondo crea dov'è sospesa
Ma ritieni che coltivarla non è umano
Né ti scalda una madre come Leda
E la regola che t’è imposta ti fa preda.
Ed io ch’ero nato sotto a quel cielo
Libero come uccel che tutto osa
Impigliato mi ritrovai in un velo
E altro non pensavo che a una cosa,
che diventato ero un arido stelo
di rovo che non farebbe mai una rosa
e soggetto così persi le foglie,
ch’era meglio, ch’infin nessun le toglie.
E se di fuori rimaneva qualche ramo
Di quel che avevo nutrito un gran disio
Per non coltivarlo divenne gramo
E capii che non potea esser più il mio
E l’amor che sentio divenne “t’amo”
Ma sempre più sterile e più pio,
Ché a non coltivarlo quel che amore
Potea esser, diventò presto dolore.
Iniziar qualunque cosa con la tromba
Che dal mattino inizia a far scintille
E t’introna, con la testa che rimbomba,
Pungendoti il pensier di mille stille
Non t’è agevol e se in primo romba
Da fracassar l'aspro cor di faville
Alfin indotto sei a deporre l’armi
E a far meno di coltivarne i carmi.
Così ripenso la giovanile etade
Passata in questi luoghi senza fiore
E una tal malinconia per la viltade
Per non esser fuggito n'ho, che stupore
Avrei destato ai miei, ove le rate
Del collegio eran frutto di sudore
Che utile far doveo con la carriera
Secondo l’uso di quella maniera.
8.1.20