Poesia di Tony Basili
La merla di Riccardo
Anche questo ricordo c’ho di Riccardo
Che sapea d’una merla alle Vicenne,
Ed a lui che era un cacciator gagliardo,
Con la doppietta, gli era uscita indenne,
E fischiettando se l’era squagliata
In un macchione dove s’era rinfrattata.
Ma la tigna era tal del cacciatore
Che volea pigliarla quella merla,
Forse l’unica rimasta, per l’onore,
che ne avrebbe avuto, come una perla,
perciò mi invita a quella gran battuta
convinto che in due l’avremmo avuta.
Giunti a quel prato, con fare giudizioso,
Ci mettiamo ad un lato e l’altro della fratta
Ed iniziamo a sfruar chè il ben prezioso
Voli al pulito, chè allor sarebbe fatta,
Quella preda, da iscriver negli annali
Degli scriccator di cui nei manuali.
Dopo tanta siepe, pian pian battuta,
Da pensar che l’avessero già presa,
Quella merla, paracula e biforcuta,
Che ad altri l’onor della tal contesa
Avesse dato, con grande scorno nostro,
Alla sprovvista ecco t’ esce, il mostro!
Con uno svolazzo sì veloce ed ondulato
Tra gli sterpi appena l’abbiamo vista,
Un tratto ed ognuno gliel’ha mandato
Un colpo solo, non proprio d’artista,
ma ancora una volta quella c’ha giocato
con un macchione che s’era preparato.
29.3.18