Poesia di Tony Basili
La corona cinese
Una mattina quando appena alzato
Mi è giunta all’orecchio la notizia,
In effetti non sottovoce, ma d’ ogni lato
Ché ci avea messo pur bocca la Pizia
Di un corona- virus, che forse mi son detto
chissà che non porti un pò di letizia,
Come scender col piede giusto dal letto,
Ho pensato che fosse buona sorte
Che poteva portar chissà diletto,
Poi quando del saper aperte le porte
Mi si sono, a leggere con pazienza,
Capii che il malanno, e pur con la corte,
Giunto era con pesantissima invadenza
E ci veniva, seppur da tanto lontano,
Così presso senza alcuna indulgenza
Da toccarci in ogni dove con la mano,
E senza andar oltre sono uscito
Per la strada ad allor un che di strano
Ho potuto notare che ogni sito,
Affollato solitamente dalla gente,
Diventato era di frequenze striminzito
E ad osservare poi ben con la lente
Ne ho visti tanti, tanti di cinesi,
Che prima d’ora non notavo veramente,
In tram, nei negozi lor con i volti tesi
Ed allor mi son reso conto del botto
C’ ha intrecciato la corona e pur palesi
Le conseguenze di questo gran cazzotto
Che abbiam preso, non so per imprudenza,
O per chissà quale gran cappotto.
Le strade se pur con la debita indulgenza
Non saranno certo com’eran prima
Ma di lor come si può far senza?
Ché quando cureremo a far la stima,
Se si potesse stare senza loro,
Si impiglia senza forza pur la rima,
Se penso che in ogni via in ogni foro
Hanno messo tutto ove proprio tutto
Potevi trovar: è questo il loro alloro,
e il commercio così è proprio in lutto!
10-3.2.2020