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Poesia di Gabriele
Poeti Emergenti

Dio, che casino è il tuo vivere sulla terra.
Coloro che vivono con il Dna fasullo, come
me appendono la propria vita al chiodo
perché, senza linfa per capire un fiore… siamo.
Con altri dannati sfortunati, diversi incapaci,
nel corpo distolti dal capire invano fanno all'amore.
Signore! Siamo tutti le tue variazioni sul tema
della vita, innaturali per lo sfogo perpetuo
della sofferenza che, versa pazienza agli ignoranti.
Tu, non sai ma anelano la morte all'improvviso
per non addolorare troppo la vita che soffre
alla dipartita dell'anima che lascia un corpo
non più umano ora… disabile,
eroe di guerra in tempo di pace accettato
senza colpo ferire già sciancato dai sani acceccato
con altri handy, siamo l'armata brancaleone per la carità.
Utilizzato, non so da chi, in giro per qualche fine reale
sfruttato a chiedere elemosina rubando dal cuor
un'emozione dal fisico della gente per bene.
Accerchiato, con la patologia dal morbo morsicato
incurabile per gli anni a divenir girerò inutile
in carrozzella bestemmiando d'essere a ogni
risvolto di vita un problema con le palle girate.

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