Poesia di Giuseppe Ciaravolo
Benigni legge Dante
Da quando Benigni
legge Dante
ho smesso in questa vita
d'aver troppa paura
il comico capace
ad ogni rima letta
accompagna sguardo
fiero ed ammiccante
seguito da contorsion
di membra
catturando l'attenzione
del pubblico pagante
proprio come in fiera
fa col popolo
il mercante
ad ogni rima del poeta
segue contorsion continua
e ad essa sguardo intenso
come prima
ma a cavlier con croce
nonche' astro del cinema
tutto e assai piu' facile
perche' essendo solo
dall'alto della cima
crede d'esser diventato
sommo pontefice
facendo inchinar a suo voler
anche l'immenso Dante
e' piu facile vender oro
quando esso stesso sia
e come se con forzatura
si volesse aggiungere parodia
preferivo piu lettura
dello scomparso Gasmanno
che ad ogni rima
e senza sforzo
penetrava con voce certa
nell'animo profondo
creando commozion
perfino al Dante errante
son tempi questi
assai curiosi
perche' a comici brillanti
si da lo scettro del sapere
tenendo in una mano
il libro in evidenza
e nell'altra abaco preciso
si calcolan le spese
per ricavar profitto.