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Poesia di Gabriele 
Nababbo di natale 

Non ho più la splendente cometa
con onestà mia
per sapere l'arrivo del rateale Natale
annunciato comunque dal caro canto
estinto dell'usignolo o dal suono
molto soffice: ’’Hup-hup-hup’’
aprendo a ventaglio la cresta
dell'upupa.
Non era il caso di chiederlo
con la letterina dei bambini,
non era il momento adatto
per spillare il dono da una festa
repentina ogni anno manchevole.
Tale, per un Natale che mai non era...
Bastava la madre per un figlio
d'avanzo era la madonna del presepe in casa
teatrino giornaliero del suo "Babbo Natale".
alle luci della ribalta, slitta con renne,
un padre attore giocato a tombola
uomo mutevole di una quercia è
la corteccia del Nababbo di Natale .

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