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Poesia di Gabriele
Rosa pavone

Ubriaco, sazio per le troppe preghiere ricevute caro il mio
Buon Dio monoteista con i tuoi miraggi di fede sei il segnale
d'uguaglianza affezionato per il popolo umano.
Nel crederti con fiducia siam i tuoi fedeli servi combattenti
nel tuo nome armati d'amore riflessi per vivere solari rispetto ad
altri esasperati dalla vita che cercano nella ragione una equa
via di mezzo. ..Giusta!
Per esistere nell'affermare la tua parola sulla terra oltre
il duemila con la modernità analogica ricambiata in futurista digitale.
Il religioso ruolo biblico è in bilico, Signore! Per salvarsi su marte
non basta un po' di zucchero con la pillola, Ahimè nel male sei un Dio
estremamente sensibile come la mia malattia, dove per guarire ci vuole
l'essenza rosa pavone per progredire nell'arcobaleno dell'amore.
Mah cattivi siamo come nel clima si convive tutt'ora con i terribili
eventi naturali.
Dove non c'è ascolto unanime piantato invasato l'umano inutile
soffre in terra spiantato incapace
DISQUS...

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