Poeti Emergenti
Poesia di Gabriele
Là si rivive!
Se sto a crepare, mai ti darò soddisfazione.
Non è ancora il tempo di oscuri suicidi, di
anatemi e delitti, caro il derelitto mio da
te penati.
Non sono nell'elenco dei depredati
della vita esposta in bacheca al cimitero
di Cepagatti non ci sono per me rondini
in volo che oscurano l'avvenire per la
preziosa mia anima ribelle nel cuor riposta l'è
lì che ribolle sanguigna come in una teca
in vitro bella ossigenata… Là si rivive!
Non le ho provate tutte delle tue, pazzo
parkinsoniano malnato sei anche tu provato
come lo sono io dalle isteriche attenzioni.
Ooh Dio!
Nel reciproco battagliare avvinti siamo.
Lui è un mago dell' attimo per dispetto
nel corpo sarchia la carne etto per etto
e pone con due chiacchiere in una strofa le
sue condizioni, ridicole per me irrisorie,
a denominazione d'origine controllata.
Discriminante con energia gira le sue richieste
e stringe all'occasione per esternare al celeste
nel canto il mio diniego.
Io, sono il suo problema eeh lui Malvagio su
di me fà aggio di tutto su tutto s'esalta poi con
disperazione dell'ugola che secca di dolore priva
l'amore di amare per una voce amara ancora insicura
stridula soffre l'arsura nel silenzio.