Poesia di Gabriele
Indignato
Con un passo cammini con due zoppichi
con tre le dita del piede, sinistro nel male fà!
si muove nella melma è una bolgia la vita
quando ad artiglio si chiudono le dita.
Siamo buoni in pasto adatti a riempire fogli vuoti
di fatti moderni adatti per le tue Sacre scritture
dedicate al sacrilego bestemmiare per il dolore
bestiale è insopportabile
alla pianta del piede che sbatto piatto per terra
ma, ahime! si soffre senza un perchè di rabbia
Dio, mi indigno di te.
Ooh corpo delinquente che ancor giovane esausto
già corri aitante appannato in volto senz'aria...
affannato vecchio cerchiato sensibile nel recinto
dei concepibili sei colui dilaniato come un cane
da compatire. .. con la museruola.
Orrore del settimo livello celeste addocchiato
irrecuperabile incontinente con pannolino sono
contenitore dei ricordi della passata digeribilità
neurologica.
Siamo passi di rilegatura noi giochi da ludoteca
possessori di malattia terrena di lettura libera
per futuri dottori laureandi di medicina generici
che seguono orme di salute del passato
per chi rimane impantanato con odio
nello stagno ospedaliero per cure,
sono solo sabbie mobili di dolore.