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Poeti Emergenti -
Poesia di  Gabriele -
Fachiro illusionista -


Nel mio male ora stò bene, per chi mi vede
un istante dopo....
nel girarsi io stò peggio per chi  ha  logica,
io sono un Fachiro illusionista.  Radiato
dalla vita  parlo solo con l'amico mio
tu,  sei il mio!  ....ooh  Signore.... Sai?
profondamente  mi hai illuso, di poter Vivere.
Posso iniziare scrivendo un Ti amo!  all'amore
dal petalo di un fiore.  Lo invia il mio cuore
dall'anima che non c'è.... era per  te!
dal monte degli  impegni,  le  grida vibrano
dei sentimenti  son strilli dei gabbiani megafonati
nel riverbero sanguigno  al di là delle rive mentali
dell'intelletto.... in me.
Tutto si muove, io tremo!  tremendo
tutto si distrugge  tracimato si strugge per  te
nell'attesa del dolore acerrimo che c'invidia la morte.
Con  un sms di grido magnetico l'anima sull'onda 
sfonda nel  corpo la linea maginot nemica e,
come rifiuto eterno apolide aiuto trova rifugio
nel regno della fantasia, combatte da  guerrigliero e,  sorregge le sorti
il salvador della vita mia dall'eczema  mutevole  parkinsoniano.
Il verso dei gabbiani si coclea con chi grida sviscerato dal dolore
è un verso inverso megafonato che confonde l'aere e prende l'alare
dei  gabbiani portatori  sani  strani nel fare e,  nel loro volare.
Nella  mente usurata da  scemitudine,  preda di  onde paranoiche parkinsoniane,
vagano tutti presi dal vento di follia in volo d'ombra  nel cielo.
Sono ubriache  rondini di primavera allo sconto  scartati,scrutati
vivi da chi vede fantasmi. Son anime stinte di passati volatili che
migrano  alla ricerca di un ricordo nel vagliare il sapere
dalla monnezza  presente nel  genere  umano.

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