Poeti Emergenti
Poesia di Gabriele -
Al solito pianto -
Questa sera al solito pianto .....
La rabbia non si stacca dall'odio da molti anni
spaesato al vento la vive l'anima senza !
Salve ooh salute, te saluto Mia inutile amica
dei giochi di cuore che da una vita freghi
l'anima in viaggio per il cielo stellato.
Senza in me salute, tu sei una piaga tra le pieghe
della vita che che lasci ch'arrivi vano e, albergando nel male
qualcuno si ferma per errore, poi tutti s'ammalano.
Quasi tutti guariscono bene come altri più gravi
tentennano ma, accettano la sofferenza non
spaventati nè sprovveduti d'eventi
perchè ai confini del sogno la fantasia speranza
una realtà per guarire.... Orrore!!! Eeh quando
lo è per me, Mai?!
Ooh Dio io sono stufo di stare tra gli scordati
cuornuti nel tempo scemi di salute inguaiati virtuali
che accettano il vivere da disabili privati del
l'esteriore dolore insano restano per te pure
malato incurabile, come il cieco che trova
la sua ruota di scorta per sopravvivere
sviluppando almeno una sua ragione di vita.
Con quale voglia aspirano a vivere.....
dove! rubando la vita d'altri... forse laddove
gli ultimi che dopo la morte saranno i primi?
Chi come me resta con il male suo malato incurabile
sorpreso nella difficoltà per tutta la vita, malinconico,
un laconico stretto... stretto è, una tassa che gira cambia-le
forse non pagata che ti tartassa per il resto da vivere.
Della scrematura nel cuor bollita il mio male sarchiato
sulla pelle il dolore come vapore è quel soffio che ti sfiora
e, fantasma ti fa la salute gelata la vita è un inferno.
Giampiero!... Se te la prendi per tutta la vita
è una preda che scappa e tu la segui con l'occhio che non prendi mai
Troppo confuso di morte è l'immagine tua in un labirinto di specchi.
Grazie! Signore per quello che mi dai.