Narrativa
di Gabriele
Su… Narra Giampiero, ti va? O non vuoi
raccontare il tuo sogno « la mora selvatica
con il muschio di bosco» a chi ti ha creato.
Sai, non devi essere arrabbiato con me
ma, qui in cielo queste ultime annate solari
nel mio orto celeste le piante dei miracoli,
come in terra son arbusti di more selvatiche,
che non ha dato i frutti gustosi, erano poco prelibati.
Caro Giampiero, tu non sei un cattivo peccato
però, cocciuto amante della solitudine, malato
in un morbo diventi incapace d'esternare i tuoi
sentimenti attraverso le emozioni… Sei confuso!
Buon per te già son quelli di quotidiana tristezza
grigia poi, annerita dal rancore e l'odio che hanno
teso la vendetta al tuo vivere… È vero, Giampiero!
Quelle belle le conosci nella fantasia d'un mondo
strano è disegnato dalla mente per la ragione umana.
Nell'irraggiungibile celeste il nettare per l'anima son
le prelibatezze golose, gli affetti da gustare in cielo,
d'amicizia e amore, per dare felicità con gioia dimenticata
in terra è l'umanità da abbracciare tutti insieme nel sorriso.