Poesia di Domenico Marras
Le barbabietole
Quando ero ancora ragazzino,
Per almeno tre anni ho abitato
La casetta, di un solo vano,
Sita in Via Vittorio Emanuele,
Proprio dirimpetto alla casa
Dei fratelli Canu Delogu;
Dei quali, il più bello, Gavino,
E’ mio padrino di cresima.
In virtù di quel sacramento,
La loro madre, Caterina,
Mi voleva abbastanza bene,
E permetteva che giocassi
Nel cortile della sua casa
Con i gatti, con le galline
E, nel periodo che c’erano,
Coi morbidissimi pulcini.
Però non sono quelle bestie
(Ben custodite nel mio cuore),
Che ricordo con maggior pathos,
Ma le rosse barbabietole
Ammucchiate nella tettoia.
Anche se non erano dolci
Come sentito e m’aspettavo,
Riempivano però la pancia
E cacciavano via la fame:
Il ferocissimo animale
Che mi seguiva come l’ombra!