Poeti Emergenti -
Poesia di Tony Basili -
Il barbaro (da Kafakis)
Erano al porto in lussuose toghe,
I senatori e i dignitari del momento
Ed a preparar pietanze, molte cuoche,
scrutando l’orizzonte ogni momento,
e le signore, belle e lisce come foche
profumate e invitanti al godimento:
Erano lì in attesa di qualcosa
Tutti eccitati, l’ora era preziosa.
“Ma che fate, tutti quanti sulla riva?”
chiese uno dall’aspetto paesano
“che aspettate dal mare? chi arriva?
così eleganti, è forse il gran sultano?”
Quelli, come colpiti su carne viva,
“ma come, non sai? Tu sei di lontano…
Tra poco arriverà il re dei bordelli
·Che ha prostituito i figli ed i i fratelli.”
A bocca aperta, per quel po’ onore
Che riservavan a quell’uomo fosco
Se ne stette zitto e passavan l’ore.
Tra quella gente c’era un tipo losco
che aumentava di più il suo stupore:
stava vantando a dir:”io lo conosco!”
E tutti facevan crocchio intorno a quello
Per sentir com’era pur· bravo di coltello.
E perché non si schierano·i soldati?
Incredulo, chiedeva,quei· sgomento,
“ma è pericoloso e si son squagliati ..”
“E perché i senatori in questo momento
a decretar non sono, e stan· paludati,
aspettando sì inerti un· tal evento?”
“Ma quello è terribile, e non scherza mica;
statti quieto·o finisci tra l’ortica..”
Passarono l’ore, in trepida attesa
Ed infine accadde una cosa imprevista:
proprio lui, a cui la città s’era già arresa
era stato ucciso per una semplice svista,.
Che indusse in tutti una gran delusione.
Era un barbaro, ma pur la soluzione!
10.05.05·