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Poesia di Vincenzo Fiaschitello  
L'argilla del Madagascar

L'argilla, che i giovani strappano

dal suolo e i fanciulli a piedi

nudi trasportano sulla testa

per farne mattoni lasciati

a rassodare al sole, sogna

di elevarsi in forma di casa

con porta e finestre, pronta

a gareggiare con l'albero superbo.

A lungo una nuvola bianca

la incorona: d'inverno il fanciullo

nelle sue stanze è un re,

s'inchina a un raggio di sole

che filtra tra i vetri della finestra

ma il freddo inutilmente bussa

alla porta negata. Un limpido

sorriso sboccia sulla sua bocca,

mentre lo sguardo si posa sulle sue

mani screziate dalla malgascia argilla.

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