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Poesia di Vincenzo Fiaschitello 
Infanzia

Un foglio di carta sbiadita, tarlata,

è la mia infanzia:

nessuna parola, nessun evento

vi è scritto per intero, restano briciole.

Pure vi leggo un tempo privo di nuvole,

senza asperità, carico di sogni,

un'età che garantiva in anticipo la grazia

di sentimenti inebrianti, come barche

cullate dalle onde nel porto della felicità,

mentre declinava il sole e lentamente

di sera e di silenzio si riempiva il giorno.

Guardo le rondini che intrecciano

gli ultimi voli radenti il rosso dei tetti

e tra gli aranci di Francofonte odo

gazze sgraziate e nere piangere e saltare.

Della morte allora nulla sapevo,

ora così da vicino mi assedia!

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