Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Il castello di Portopalo
Al tramonto un filo dorato
attraversava il cielo d'occidente
e cuciva la luce al buio
della vorace notte che lentamente
avanzava.
E tu ti aggiravi
tra le rovine del castello
di Portopalo,
dove verdeggiante ondeggiava
al vento
un fico selvaggio,
sterile,
come il ventre di una donna dolorosa,
come chi alla virtù anela,
ma in sé alleva
il germe del male che si cela
tra le pieghe della sua carne.