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Poesia di Vincenzo Fiaschitello  
Idolatria del presente

Accecati dalla idolatria del presente,

desolati, ci troviamo d'un tratto

a tu per tu con un corpo squamato.

Ma se rivivono in noi sentimenti

e desideri che il tempo rapì, 

tutto il corpo comincia a vibrare,

un rivolo di sangue fluisce veloce

come acqua nuova da nuova sorgente.

E la primavera si sveglia anch'essa,

nuova vita infonde a ogni cosa,

ha un sorriso per tutti,

manda il suo soffio rigeneratore

e sotterra i mali rugosi del passato.

Che accade nel mondo così risvegliato?

Migrano pensieri in fragili barche

venuti dal nulla, umili, destinati

a scomparire negli abissi.

Che resta di loro? Un muto ricordo?

Fino a quando?

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