Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Borghi del nostro paese
I borghi dimenticati e crocifissi
sui pendii delle colline verdi d'ulivi
e sulle frontiere dei monti tra aceri
e robinie ti regalano una casa
di mattoni da restaurare, dove
portare almeno l'anima di un pargolo
perché giochi all'angolo del vicolo
e alzi il suo grido alle nuvole
pendenti e stupite di quella novità.
Non temere di inerpicarti su vie
tortuose, di discendere sugli argini
del torrente che scorre tra rocce
carpini e faggi. Su quei sentieri
ti ha preceduto il tempo di paggi
e di marchesi, presi dalla voglia
della caccia, e di povere donne
con una fascina di legna sulla testa.
Una tristezza incombe nelle silenziose
stanze dalle finestre chiuse
o senza vetri, sulle umide panche
abbandonate, sulle scale di pietre
sbilenche, dilaganti di muschio
e inghiottite dai rovi. Sorrisi furtivi,
parole e gesti conteggiati nel silenzio
della sera, quando le ombre vestono
di paura i cuori dei fanciulli.