Poesia di Ugo Mastrogiovanni
Il difetto
Era retto, educato
era nato perbene,
sangue blu nelle vene
corretto e garbato,
solerte e accurato.
Disponibile e colto
la voce sommessa
parlava poco
ascoltava molto.
Eppure era assente.
A capo chino
fuso alla gente
non udiva niente,
neppure il vicino.
Se qualcuno gridava
non si voltava.
Un boato, uno schianto
non lo agitava.
Mai il passo interrotto
da un tuono improvviso,
da un urlo o da un botto.
Impassibile e amaro,
pensava qualcuno,
se pure uno sparo
di fianco all’orecchio,
insensibile il vecchio.
Ormai non è più
è solo un ricordo
quel vecchio incurante,
scontroso e distante.
In molti pensarono
fosse un balordo
Invece era buono
onesto e perbene
sembrava così
perché era sordo.
(novembre 2010)
(novembre 2010)