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Poesia di Michele Gentile 
Il giardino dei tigli

Tace questo inverno di ingratitudine
in equilibrio sulle paure.
Considero le carezze della malinconia
un penoso spreco di sangue.
Mento con la voce dell’allegrezza
mentre scavo più mansueti orizzonti.
Dal silenzio dei boschi sino al fruscio delle onde
il sole compie il suo giogo
incredulo dinanzi ai nostri travagli.
Perdiamoci nel giardino dei tigli;
cogliamo il dolce grappolo 
prima che i venti
ne assaporino la carne.
Da questo naufragio
possiamo salvarci 
stringendoci intorno al fuoco.

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