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Poesia di Tony Basili
Dal diluvio ad oggi 

Enki avvertì Ziusudra, suo protetto,
Che doveva far subito una barca
E ci mettesse tutto finché carca
Salvasse quel che vuole l’intelletto
E questi stivò ogni vario animale
E piante ancora e poi molti semi
E tanti uomini non di quelli scemi
Sì da ricrear il mondo e lo stivale.
Qui da noi chissà se per errore
Venner quelli di mente un po' bacata
Che si misero a comandar alla giornata
Causando a tutti gli altri un gran dolore.
Il tempo passò e questa losca razza
Racimolò consenso tra i fancazzisti
Che alfin si nominarono “comunisti”
Che piuttosto che lavorar fecero piazza.
Né vollero sentir quello ch’è giusto,
Mettendosi a contendere pur col dio,
prima dicean "è di tutti !" e poi "è mio!"
e a predar pur gli altari preser gusto.
Sguazzavan qua e là come nello stagno
Che Fedro rappresentò pien di rane,
e scacazzavano dappertutto, porco cane,
ed aveano per motto il “magno, magno”.
Enki ricordava la vecchia storia
Che a tirar troppo, la cinta si rompe,
e avvertì più volte che il destino incombe
oltre una misura, per punir la boria.
E questa volta non manda il diluvio,
Né avverte alcun dei suoi protetti,
Ma ordina dei pass un gran profluvio
E pone un drago a contaggiar gli inetti.

59/17.10.21

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