Poesia di Angelo Amato
Barbone asfaltato
Ossuto, con l'anima in fiamme.
T'incontrai per caso, in stazione
la pioggia cadeva vertiginosa e folle
il cielo era buio, buio, buio!
''Hai una sigaretta,amico?'' chiede.
Con calma ne sfilo due..
Conosco quelle faccie
rose e gonfie d'alcol
scavate da un artiglio crudele
che lascia negli occhi
tracce tragiche,
sapiente tristezza.
Poca teoria, molta pratica
saggezza conquistata a fatica.
La tua storia sa
di musica e passione
vibrante e pazza,
ha contorni duri
contenuti viscidi.
Disperazione ed emarginazione
sensazioni potenti.
Le donne, le galere,
e i quartieri poveri
e il freddo nelle notti crudeli
e la fame
e qualcos'altro che non ricordo!
Non puoi vivere a metà
misurando le tue azioni,
pianificare le tue gesta,
''questa è la STRADA''
mi diceva il barbone,
non hai un angolo dove scaldarti,
devi graffiare la terra
affilare i tuoi colterri
duellare questa dura realtà
è spietata
ti risucchia le viscere
ma se resisterai
ti lascerà segni forti,
importanti
e non c'entrano le università
i concorsi, i libri
lauree,
diplomi, certificati..
il crriculum della STRADA
è il più prestigioso
il più fendente.
''questa è la STRADA''
ripeteva il barbone asfaltato.