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Racconto di G. Comisso
La grandine

Passarono alcuni giorni molto caldi e molto asciutti, senza una nube, che fecero ricercare  l'ombra, il mangiare leggero e la fresca acqua dei fiumi' per il nuoto pomeridiano. Poi una sera si videro verso i monti alte nubi formarsi e avanzare. I galli cantarono in ore che non erano quelle dell'alba mentre le bestie nelle stalle stralunavano gli occhi inquiete tra il fastidioso volteggiare delle mosche. Si erano intese le campane del villaggio sonare mezzogiorno, vicinissime, come quando minaccia il cattivo tempo, e poco dopo schioccarono le prime gocce grossissime sulle foglie, sollevando la polvere del cortile. . 

Le nere nubi mutarono il loro colore in un tono verdastro, scuro, quasi giallo, e per un pò di tempo non si intese che sbattere la pioggia sulla terra, sulle tegole e sulla verzura sovrabbondante. Poi un tuono e un fulmine nello stesso istante squarciarono il cielo e raddoppiò la pioggia per qualche istante; ma allo scoppiare di un altro fulmine, fragoroso come fosse crollata una montagna, la pioggia cessò di colpo. Vi fu un a.ttimo di tregua, un attimo caldo. umido, sufficiente per intendere l'odore della terra che si impregnava d'acqua e subito dopo la grandine biancheggiò saltellante per terra, risonando sulle tegole.

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