Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Il neonato senza volto
Hanno detto che non s'è accorto
per negligenza o incapacità
di esercitare il suo mestiere,
perciò sospeso e condannato.
Hanno detto che l'esserino
nato senza faccino,
né occhi, né bocca, né nasino,
per fortuna non durerà.
Per fortuna di chi?
Della madre? Del padre?
Dell'umana comunità?
Quella faccina senza faccia
vive ancora, pulsa il suo
cuore, e questo basta!
Studiano, sentenziano, ipotizzano,
nel nome della scienza,
ma nessuno è in grado di scolpire
un viso nella carne viva.
Si accende l'unica fiamma
che resiste al vento della disperazione:
l'amore della donna che ama
senza nulla chiedere, che chiude
il suo dolore nel grumo informe
di un volto inesistente.