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 Poesia di E. Bedeschi - G. Ajmone
Mentre Gesù giocava
La Vergine lavora silenziosa,
mentre l'aria s'indora
e all'orizzonte il sole
s'accende come una fiamma.
Gioca Gesù Bambino
con un candido agnello
accanto alla sua mamma.
E' bello come un fiore;
la sua voce ha l'incanto

d'un cinguettio giocondo.
E' così roseo, biondo,
tutto luce e sorriso,
che dal cielo due angeli
e anche qui sulla terra
son discesi a guardare;
han visto il Paradiso...
Fila la bianca lana .
la Vergine soave;
è una preghiera il gesto della mano
Ma perché più non s'ode
la voce del Bambino?
Che sia andato lontano?
No, Gesù tace attento
ad un suo strano gioco:
due ramoscelli sfronda,
li lega con un giunco;
ecco, ne fa una croce.
La vede la Madonna
e una spada nel cuore le si affonda.
A un tratto Ella risente le parole
del vecchio Simeone, e più non scorge
questa croce leggera;
ma vede alta su un colle,
che si chiama Calvario,
la croce grande e nera.
O figlio, dolce figlio,

o mio candido giglio,
per te dunque la croce?
Sì - risponde il Bambino
Sì, mamma, per amore
degli uomini! - Che pianto
nel cuore di Maria, quanto dolore!
Ma poi alza le braccia,
volge triste al cielo gli occhi;
mormora la Madonna addolorata:
Il tuo voler si faccia, o mio
Signore!
Una nuvola splende
nel ciel come una rosa;
il sole all'orizzonte
ha il colore del sangue e della
fiamma.
O Vergine, Tu fosti la più santa
e la più dolorosa d'ogni mamma!

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