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Poeti Emergenti
Poesia di Gabriele

I miei  silenzi

Eeh dai  Dio
quando tempo ancora
devo aspettare.
Nati invano ossigeniamo
la mente disabile per
dare spazio  alla disgrazia
che vanta sulla  salute prove all'infinito
per i suoi porci comodi sul corpo mio.
Vita,  
il percorso   evita,   se  vissuta
parkinsoniana finisce  nel male
anche se ricco di soddisfazioni
è una indegna persecuzione, la tragedia
nel dramma di una voluta   commedia
per teatrare, poesiando con  fantasia
le sonore fregature patite dalla mattina
alla sera poi, sono uno straccio commosso
dentro casa reo commesso dalla malattia
mi levo della polvere di stelle dove io
soprammobile sono sul divano allungato
al fiato dell'aria ricaricabile  con la
televisione che ascolta,  mentre  
straccio  i ricordi,   i  miei silenzi.

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