Poesia di Tony Basili
Mogli e buoi...
Erano entrambi di quel vicinato
Ove di gente a modo non ce n’è molta
E ben si sa il proverbio indovinato
Che si ripete a proposito ogni volta
Che moglie e buoi… così era la coppia,
E lei era pur bella e il cor gli scoppia,
Sì, da non trattenere un gran sospiro
E sta a vedere se lei per caso guarda,
Ma lei no, con gli occhi bassi in giro
Ma ad alzarli, no ver lui non s’azzarda,
Ch’è una fanciulla per bene e di famiglia
E se il cor la spinge la testa la sconsiglia.
Così per un bel po’ si passano accanto
Ed ognuno guarda l’altro di sottecchi,
Ma ad ogni incontro gli cresce tanto
Il desiderio che ognun par non ci azzecchi
E più non sa andar per dritto o per traverso
E lui sente che senza l’altra è perso.
Un giorno ch’era dalla zia a desinare
Come finito udì bussar la porta
E fu la zia che lo pregò d’andare
Ad aprir che dovean portar la sporta
Di erbe e frutta che una tal amica
Le mandava per una certa Nautica.
Così aprì la porta e s’ebbe la sorpresa
Di trovarsi lei per cui sospirava
E fu un sorriso, d’ambo, d’intesa
E un deglutir che quasi balbettava
Ma zi…a! questa non si chiama Nautica,
Ma è lei per cui il mio cuor arde e fatica.
Quando la zia la fece accomodare
Lui le si pose accanto sì a guardarla
Come un bambino che vuol mangiare
Una gianduia ma può solo sognarla
E non le stacca gli occhi un momento
E la zia s’assentò… con gran talento.
Si guardaro’ allora fissi e poi la mano
Le prese lui e se la portò alla bocca
E lei chiuse gli occhi, ma fu invano
Che verso lui si spinge che le tocca
Il viso delicato e se lo stringe
Poi con le braccia tutta se la cinge.
Così avvenne che con la zia Nirvana
Nando conobbe lei che si chiama Rosa
E fu uno scoppio di colpo d’un vulcano
Un modo giusto per accelerar la cosa
Che seguitando su e giù pe’l marciapiede
L’avrebber consumato!..E finiron dal prete.
3.6.12