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Poesia di Angelo Michele Cozza 
Calura agostana 


Indugia ancora il giorno infernale
agostano arde il tramonto sul mare.
Al largo, in spola tra opposte rive
si incrociano navi e motonavi.
Ovunque, vicino, nulla oscilla
impercettibile è ogni sciacquio
il Libeccio non ha respiro
non un alito si sfiora.
Non soliloquio, dalla mente
nessun pensiero si dipana
tace il desiderio di parole
nessun discorso si inalvea
niente sfarfalla e tutto cade.
In lenta macera mi impregno
di calura soffocante
diserta ogni vigore umano.
Tra le acque, oltre gli scogli
distorce una piccola maretta
riflessi di ultimi bagliori
gommoni sciaborda lieve
flusso e riflusso non borbottano .
Quasi uno stampo di natura
su uno sfondo azzurro
illuminato da una luce rosea.
Un vecchio in pesca assorto
sorveglia una lenza immobile.
Tace ogni conflitto nell’aerea stasi
un vespero tra fumi d’umido scopre
serali equoree fate morgane.

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