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Racconto di Luciano De Crescenzo
Panni al sole a Napoli

Io, dice Saverio - del mio quartiere so tutto.
E per forza, perché a Napoli ci sono le corde tese da palazzo a palazzo per stendere i panni, e su queste corde le notizie corrono e si diffondono - dice Bellavista.
E già perchè, se ci pensate bene un momento, per stendere una corda tra il terzo piano di un palazzo ed il terzo piano di un altro palazzo è necessario che le signore inquiline dei suddetti appartamenti; si siano parlate, si siano messe d'accordo: «Signò, adesso facciamo una bella cosa, mettiamo una corda fra noi e voi, così ci  appendiamo il bucato tutt'e due.
Voi il bucato quando lo fate? Il martedì? Brava, allora vuoi dire che noi lo faremo il giovedì che così non ci possiamo, tozzare».
 E nato il colloquio ed è nato l'amore.
I panni stesi al sole sono tutti belli - dice Luigino.
lo da piccolino pensavo che i panni si stendevano al sole per festeggiare qualcosa, come se fossere bandiere. E ancora oggi tutti questi panni mi danno allegria.
Non ho mai capito perché in certi quartieri signorili è proibito stendere i panni all'esterno.
 Il fatto poi che a Napoli queste corde legano tutte le case l'una con l'altra è una cosa veramente importante; ma voi ci pensate?
 Immaginate per un momento che il padreterno volesse portarsi in cielo una casa di Napoli.
Con sua grande meraviglia si accorgerebbe che piano piano, tutte le altre case di Napoli, come se fossero un enorme gran-pavese, se ne vengono dietro alla prima, una dietro l'altra, case corde e panni.

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