Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Come i sogni del mattino
Mi imbatto nel tuo mare, oh mia isola,
inutilmente mi dibatto per sfuggire
al richiamo del tuo incanto!
Come potrò serbare intatto il mio cuore,
mia isola di pallido sogno,
figlia del vento?
Ho perso la mia vita a ricordarti
come un tempo posavi sul mare fiorito
di vele biancheggianti!
Accanto a me qualcuno dice all'amico;
niente di nuovo stamane sul fronte libico,
se non tre legni debordanti di umana carne
che lascia l'onda mai sazia.
Vorrei che tutto fosse come i sogni
del mattino, narrati da mia madre
al risveglio, fatue immagini di persone
e di luoghi, visti una sola volta,
un lontano giorno dell'infanzia,
strappati all'Acheronte.
Chiamato a dire il Sì e il No, indifferente
continuo a viaggiare sul treno della vita,
in prima classe, solo a far da spettatore
di paesaggi e di nuvole lente che, tra silenzi
e strepiti, l'azzurro del cielo macchiano.