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Poesia di Vincenzo Fiaschitello 
La fuga dell'anima

Intravedo a volte il profilo

del vuoto della mia esistenza,

si intenerisce l'anima

che ha pensieri di cielo e di perdono.

Salvarla? Chiuderla con inganno

entro una gabbia al riparo

da ogni pericolo? Non è cosa

facile, nemmeno una fortezza

potrà farlo, Troverà la sua uscita,

la sua finestra, la sua fessura

tra sasso e sasso e volerà leggera

nell'aria umida di una notte qualsiasi.

Ha nostalgia di cielo, la sua fede

la salverà. Trappole non conosce,

mira diritta alla sua dimora,

mentre io mi impelago in dubbi

e annaspo tra muffiti richiami d'aldiquà,

io, figlio di scarparo come frate

Tommaso Campanella, così lontano

dal suo inarrivabile metafisico senno.

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