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gatti
Poesia di Thomas Stearns Eliot
Il nome dei gatti

Il dare un nome ai gatti è impresa difficile,
non un gioco dei tanti che fate nei giorni di festa.
Dite pure che son pazzo da legare
ma vi assicuro che un gatto deve avere TRE NOMI DIVERSI.
Anzitutto c'è il nome che la famiglia usa ogni giorno,
come Pietro, Augusto, Alonzo o Giacomo,
come Vittorio o Gionata, Giorgio o Bill Baily,
tutti nomi sensati da usare ogni giorno.
S'e vi suonano meglio, i ci sono nomi più fantasiosi,
alcuni per i signori, altri per le dame ,
come Platone, Admeto, Elettra e Demetrio,
sempre nomi sensati da usare ogni giorno.
Ma io vi dico che un gatto deve avere un nome tutto suo,
un nome caratteristico e più dignitoso:
come potrebbe altrimenti tener ritta la coda
o sfoggiare i suoi baffi o nutrire il suo orgoglio?
Di nomi siffatti posso offrirvene a iosa ,
come Munkustrap, Quaxo o Coricopat,
come Bombalurina o Jellylorum,
nomi che non possono appartenere a più d'un gatto pe
Ma oltre a questi c'è ancora un nome che fuanca,
ed è il nome che mai potrete i~dovinare,
ma IL GATTO LO SA, e mai lo rivela.
Il nome che nessuna ricerca umana può scoprire:
quando vedete un gatto in profonda meditazione,
la ragione, io vi dico, è sempre la stessa:
la sua mente è perduta in estatica contemplazione
del pensiero del pensiero del pensiero del suo nome:
dell'ineffabile , effabil.e
effineffabile
profondo e inscrutabile unico nome.

Fra noi uomini e gli animali, anche quelli che vivono nelle nostre case, la comunicazione non mai facile e completa. L'animale non ci rivela con le parole i bisogni, le sensazioni, gli istinti da cui è mosso,  perciò possono nascere divagazioni fantastiche, come questa del poeta inglese Thomas Stearns Eliot
Un gatto, immobile e silenzioso, sembra concentrato su di un concetto difficile. Pensa al suo nome: non a quello che gli è dato dagli uomini, ma ad un nome che nessuno potrà mai conoscere, segreto ed esclusivamente suo. Il gatto pensa a qualcosa di così profondo, che non si può dire (e infatti negli ultimi versi le parole perdono quasi il loro significato). O almena, questo immagina l'uomo guardandolo. Così il poeta sottolinea quel tanto di incomprensibile e di misterioso che l'animale conserva, il suo margine di distacco dall'uomo.

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